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È evidente come la bioetica sia divenuta un crocevia ineludibile del dibattito scientifico, politico e giuridico, trasformandosi, soprattutto nel nostro Paese, in una sorta di agone ideologico, con molteplici valenze di legittimazione e identificazione culturale. L'agenda politica è sempre più occupata dalle questioni biologiche (in particolare, la disciplina dei momenti di inizio e fine vita), ormai definitivamente fuoriuscite dalla loro tradizionale "privatezza", e il diritto è sempre più, e con crescenti difficoltà (e indebite intrusioni), orientato a normare la controversa interazione tecnica-vita. Il volume è un tentativo di fare il punto, in chiave pluralistica, da diverse prospettive e con differenti sensibilità, su alcuni temi problematici del biodiritto, della biopolitica e della bioetica: dall'idea di natura umana al tema del dolore; dalla questione della morte cerebrale a quella delle cellule staminali; dai diritti degli animali non umani ai doveri verso le generazioni future (in primis, la salvaguardia dell'ambiente); dalla laicità alla rinascenza del diritto naturale; dai modelli di cura alla privacy sui dati sanitari sensibili, sino all'analisi di alcune discusse leggi (sull'interruzione di gravidanza e sulla fecondazione assistita) e progetti di legge (come quello sul cd. "testamento biologico").